Doping, il TAS spagnolo annulla i 4 anni di squalifica per Ibai Salas: “Passaporto biologico non prova la violazione”

Ibai Salas è libero di correre. A togliere la squalifica che l’UCI aveva imposto al corridore della Burgos – BH è stato il tribunale d’appello spagnolo con una sentenza che in realtà potrebbe riguardare non solo lui. Il corridore iberico aveva infatti preso il massimo della pane per irregolarità nel passaporto biologico, ma ora il TAS nazionale (che si chiama TAD) ha dichiarato nulla quella penalità in quanto il metodo non proverebbe l’utilizzo di una sostanza proibita visto che “non è sufficiente per provare che sia stata commessa una violazione“. Da notare inoltre che la squadra è stata sospesa per 21 giorni in seguito alla squalifica del corridore, in quanto si trattava della seconda infrazione, dopo quella di David Belda per EPO, nell’arco di 12 mesi (successivamente è poi arrivata anche la terza, quella di Igor Merino, trovato positivo ad un ormone della crescita).

La squadra si era peraltro sospesa volontariamente, quindi, considerando anche la terza violazione contestata, da questo punto di vista non ci dovrebbero essere problema. Resta da capire ora se l’Agenzia Antidoping Spagnola, o la federazione, o l’UCI stessa vorrà fare appello contro una sentenza che rischia di creare un precedente molto importante su una tematica da anni molto delicata e non sempre del tutto chiara. Un caso questo comunque molto delicato, dopo che anche nella scorsa estate la sanzione era stata provvisoriamente revocata sempre dopo che in merito si era espresso il tribunale dello sport locale.

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